giovedì 26 novembre 2009

parole

Parole, certe volte sono solo dei suoni che ti giungono alle orecchie, ma niente di più. Le senti, le capisci e potresti ripeterle, ma dentro di te non lasciano nulla, nemmeno un segno, neanche l’ombra del loro passaggio. E non sai perché, non capisci come mai quelle parole significhino così poco, tanto da lasciare tutto immutato, come prima. In principio potresti essere toccato, ma dopo qualche secondo non saranno che un ricordo che pian piano svanirà. Non le comprendi. Non ne capisci il senso. Non sai perché dovrebbero essere vere, perché per te non sono vere. Forse annuisci, o forse semplicemente ti limiti a fare un cenno, sì le hai sentite, sì quelle parole sono davanti a te… ma sono parole, niente di più. Non ti fiderai mai di loro, non riuscirai mai a dire che dicono una verità. In questo momento loro dicono solo bugie, loro ti dicono cosa sei: ma tu non ti vedi così.

Tu non vedi quello che sei davvero. Io non vedo quello che sono davvero. Cosa vedo io? Nebbia. Io vedo una ragazzina egoista che non riesce a spostare lo sguardo da se stessa. Vedo un corpo poco definitivo e per nulla bello che cerca di contenere uno spirito che un tempo era forte. Vedo un viso felice che nasconde una debolezza. Vedo due occhi verdi che cercano di dire qualcosa, ma rimangono zitti. Vedo qualcosa di non bello.

Ma in fondo cosa importa di ciò che vedo io? Io vedo me stessa attraverso me stessa. Io vedo i miei difetti, solo ed esclusivamente i miei difetti, e tutto passa attraverso di loro. Lo sguardo su di me passa attraverso i miei difetti. Le cosce grosse, le maniglie dell’amore, il naso grosso, i capelli brutti, la bassezza, le mani piccole…

Forse sarebbe il momento di spostare lo sguardo, di allontanarmi da me stessa, portare gli occhi sugli altri. Perché se continuo a guardarmi vedrò sempre e solo i miei difetti, e tutto sarà imperfetto, e tutto su di me non sarà mai bello. Ma io un tempo avevo qualcosa di bello, anche una piccola parte di cui andavo fiera. E allora vuol dire che ora non c’è più? No. Semplicemente devo tornare a guardarmi come facevo prima, e forse questo vuol dire cercare di ascoltare e credere a quelle parole, ma il problema è: come faccio?

2 commenti:

  1. me lo chiedo ankio come fare..anche io a volte m faccio questi discorsi, ma la conclusione è sempre una e ovvero la tua domanda "come faccio?"

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  2. ...sai forse si tratta solo di punti di vista...si tratta di guardare le cose con occhi diversi...con gli occhi dell'amore...se ti guardi allo specchio e non ti piaci fai una cosa drastica...non guardarti più allo specchio...se non ti va bene qll che iondica la bilancia...beh non usarla più...è ciò che siamo che conta...non pensavo l'avrei mai detto perchè anche io ero e probabilmente sono ancora tuttora così...a scuola c'è una ragazza che ti giuro ha due coscie enormi ma è adorata da tutti e tutti le vogliono bene senza fare commenti...mentre c'è un'altra ragazza che per quanto magra sia non la sopporta nessuno perchè non è una bella persona...quindi è ciò che siamo che conta veramente...lo so che queste mie sono parole e basta...lo so che è difficile accettarsi,perchè nemmeno io riesco a farlo...non sopporto la vista di me stessa...però ho capito che dobbiamo cercare di trovare qualcosa di noi che ci vada bene...anche solo un dettaglio del cavolo...e concentrarci su quello...cambiare il nostro punto di vista...cambiare l'angolatura dalla quale guardiamo le cose...e impariamo a convivere con noi stesse...perchè ci sarà sempre qualcosa da ridire...perchè la perfezione completa è solo un effimero miraggio...un bacio!!!!!

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